La sera dell’ 8 marzo le sei parrocchie dell’Unità pastorale n. 8 nei comuni di Castelplanio, Montecarotto, Poggio san Marcello e Rosora, hanno vissuto per l’ennesima volta una serata pace. Se il numero dei partecipanti non è stato alto, la partecipazione commossa e attenta, il coinvolgimento delle amministrazioni comunali e l’impegno delle donne che hanno promosso e gestito la manifestazione è stata grande.
“In piedi di fronte a Papa Francesco, Jun leggeva la sua storia di ex bambina di strada. Ma la commozione le ha strozzato le parole in gola. Il suo pianto ha commosso il mondo. Appena prima di farsi bloccare
dall’emozione era riuscita a esprimere una domanda molto chiara: “Perché Dio permette che i bambini soffrano?”. E il papa ha espresso il suo pensiero. “Jun oggi ha fatto l’unica domanda che non ha risposta. E non le venivano le parole, ha dovuto dirlo con le lacrime. Solo quando siamo capaci di piangere sulle cose che voi avete vissuto possiamo capire qualcosa e rispondere”. Con queste parole don Mariano, ospite e coordinatore della serata, ha concluso le quasi due ore di proposte in nome della pace e delle donne libere e coraggiose.
Noemi ha guidato e ben orchestrato il tutto. Alla fine ha offerto la sua specialità che è la danza. Vestita di bianco , accompagnata al flauto dalla figlia Aurora e da una amica, e dal marito Giordano, ha volteggiato come una colomba sul palco quasi a far entrare profondamente i messaggi e le immagini proposte. La serata si era aperta con due poesie delle ragazzine di 2° media, sulla pace. A scuola di religione hanno letto il messaggio del Papa e sono nate due bellissime espressioni.
Due video quindi hanno suscitato molta emozione; uno spezzone del film su Giuseppina Bachita, dove la schiavitù era ben rappresentata ; e il video della ragazzina Malala , premio nobel per la pace. Piena di coraggio ha ricordato all’assemblea dell’ONU che la scuola libera dalle schiavitù e che mai si risponde al male e alla violenza con altro male. Lei , mussulmana, ha citato i gradi religiosi della storia , da Gesù a Budda a Madre Teresa per dar forza alle sue parole intense.
A ricordare il messaggio del papa, nelle sue parti essenziali ,poi consegnato ai sindaci, è stata sr Anna Maria. A farci toccare con mano che la schiavitù delle donne costrette alla prostituzione è stata un’altra suora Sr Charo, che da anni incontra , accoglie e libera le ragazze nel sud delle Marche. Le sue parole ci hanno scosso. La sofferenza di queste donne le fa diventare incapaci di stima e di fiducia. La loro opera è la ricostruzione della pace del loro cuore.
Non sono mancate le canzoni, offerte da Mariasole , accompagnata da Giordano e dal fratello Martino. Giorgio Gaber ha scritto “La libertà” una canzone sempre viva, e sempre alternativa alla concezione della libertà ( vedi Parigi) , come assenza di responsabilità. E ancora la intramontabile e triste ballata di Bob Dylan Blowing in the wind , “Quante le strade…” sempre attuale nel messaggio. I rappresentanti delle amministrazioni dei nostri paesi hanno offerto ognuno una bella considerazione, impegnandosi a fare quella globalizzazione della fraternità che è l’alternativa che il Papa propone per uscire della tante schiavitù. Non poteva mancare il dono della minosa e di un messaggio da parte di Nella e Claudia , dell’Unitalsi .
Le nostre sei parrocchie crescono anche così, uscendo verso i temi caldi che il papa chiede con forza di portare alla considerazione dei credenti e di tutti gli uomini di buona volontà. Globalizzare la fraternità è anche possibile a ciascuno nei piccoli nostri paesi.
MP